Blautia
Blautia è un genere di batteri anaerobi con caratteristiche probiotiche che si trova ben rappresentato nel microbiota fecale dei mammiferi. Nel cane e nel gatto sono state isolate le specie B.argii e B.glucerasea, mentre altre specie sono state isolate dalle feci, intestino, rumine e dagli scarichi collettivi di altri animali. Normalmente si osserva una riduzione della sua presenza nell'intestino del cane in caso di disordini gastrointestinali (Portella Félix et al., 2022)
La maggior parte delle conoscenze su questo genere sono legate alle specie isolate dall'uomo. Molte caratteristiche di base, come l'abilità di fermentare gli zuccheri, sono condivise tra le varie specie, con differenze riguardo i singoli zuccheri. I prodotti finali di trasformazione degli zuccheri sono comuni a tutte le specie e sono principalmente rappresentati da acidi grassi a catena corta (SCFA). Con il progredire degli studi si acquisiscono via via nuovi dettagli sulle caratteristiche biochimiche ed altro dei componenti di questo genere.
EFFETTI DELLA DIETA ED ALIMENTI PREBIOTICI: Il fattore non-dietetico principale che condiziona la presenza di Blautia è certamente l'età; Blautia viene acquisito dopo i primi mesi di vita, la sua presenza aumenta fino a raggiungere l'apice durante la maturità in ratti, maiali ed umani, e successivamente si riduce negli anziani (Odamaki, 2015 Zhu, 2016).
la supplementazione della razione con fibre, in particolare fibre provenienti dalle patate, ha prodotto un aumento della presenza di Blautia (Panasevich et al., 2015) nelle feci di cani
Nei ratti anche le fibre di mais hanno prodotto aumenti simili, così come il latte di soia insieme ad alcuni oligofruttosaccaridi (FOS). In questi animali si è anche osservata una diminuzione del pH a livello del cieco ed un aumento del contenuto di SCFA (Bai et al., 2016).
Negli umani il consumo di 600mg giornalieri di Omega3, ha prodotto un significativo cambiamento nella composizione fecale, riducendo la popolazione di Fecalibacterium ed aumentando la presenza di Blautia. (Noriega et al., 2016)
Blautia interagisce all'interno dell'ambiente intestinale, nel metabolismo di sostanze complesse insieme ad altri batteri. Sono state osservati significativi aumenti della quantità di acetato prodotta, associati alla riduzione di alcuni metaboliti come l'acido formico, quando Blautia viene coltivata insieme ad altri batteri. In particolare la coesistenza con Bifidobacterium Bifidum attiva una specifica via metabolica che conduce alla produzione di acetato (Plichta et al., 2016).
BIOTRASFORMAZIONE SOSTANZE ATTIVE: La possibilita mostrata da alcuni ceppi di Blautia di idrolizzare alcuni flavonoidi sembra favorire la produzione di sostanze benefiche.
Blautia può sintetizzare sostante antilipogeniche, antitumorali come la demetilcurcumina ed anti-radicali liberi.
Alcune specie di Blautia possano deidrossilare gli acidi biliari primari in acidi biliari secondari. Nelle malattie infiammatorie intestinali croniche spesso il tasso di conversione da Ac. Biliari primari a secondari diminuisce insieme all'aumento della popolazione di Firmicutes (Comito et al, 2023), ma altri autori riportano come Blautia non tenda ad aumentare significativamente in IBD/CIE (Suchodolski et al, 2012), pur in presenza di alterati rapporti nell'escrezione fecale di acidi biliari (Guard et al., 2018).
PRODUZIONE DI BATTERIOCINE DI CLASSE 1. Alcune delle sostanze prodotte da Blautia possono esercitare antibatterica verso alcuni ceppi patogeni.
B.producta ha prodotto negli umani sostanze attive come il lantipeptide che hanno inibito in maniera strettamente selettiva la crescita di Enterococchi resistenti alla Vancomicina e di C.perfringens, senza influenzare la crescita di altre specie (Kim et al., 2019, Caballero et al., 2017, Hatziioanou et al., 2017)
Una riduzione della presenza di Blautia potrebbe quindi essere correlabile ad una maggiore presenza di patogeni intestinali resistenti agli antibiotici
CONDIZIONI CHE ALTERANO LA PERCENTUALE DI BLAUTIA NEL MICROBIOTA:
Parvovirosi: In cani affetti da parvovirosi si è rilevata una maggior prevalenza di Blautia (Wang at Wang, 2019)
Malattie Infiammatorie Dell'apparato digerente: Negli umani Blautia ha mostrato correlazione negativa con diverse malattie dell'apparato gastrointestinale a base infiammatoria, grazie alla azione di mantenimento dell'equlibrio ambientale intestinale, alla produzione di SCFA ed alla sovraregolazione dei linofociti T intestinali.
La produzione da parte di Blautia dell'acido grasso a corta catena Propionato, esercita, in vitro, una azione antiinfiammatoria tramite l'inibizione di proteine accessorie (CD14) del toll-like receptor 4 (TLR4) (Hoyles et al, 2018) nella malattia infiammatoria intestinale (inflammatory bowel disease, IBD), il morbo di Chron e la colite ulcerativa (Chen et al., 2014, 2017), così come nei pazienti colpiti da tumori al colon di orgine infiammatoria (Richard et al., 2017), si osserva riduzione della presenza di Blautia
Ancora in pazienti umani, invece Blautia ha mostrato una maggiore abbondanza in pazienti affetti da sindrome del colon irritabile (irritable bowel sindrome, IBS) (Rajilic et al., 2011, Nishino et al., 2018) ed in pazienti affetti da cancro al seno precoce (Luu et al., 2017).
IBD nel cane: Blautia non si altera in modo significativo in pazienti canini affetti da malattia intestinale infiammatoria idiopatica (IBD) (Suchodolski et al, 2012, Guard et al., 2018), anche se viene riportato un generale aumento dei Firmicutes. (Comito et al, 2023).
Diarrea Acuta: Blautia decresce in pazienti canini affetti da diarrea acuta sia nella Diarrea Acuta Emorragica (AHD) che Non Emorragica (NHD) (Suchodolski et al, 2012). Il trattamento di AHD con probiotici invece di antibiotici ha prodotto una riduzione dei tempi di remissione della sintomatologia ed un riequilibro precoce della flora batterica intestinale con aumento di Blautia al giorno 7 rispetto al giorno 21 osservato nel gruppo placebo (Ziese et al., 2018)
Aggressività cospecifica: la abbondanza di Blautia non appare correlata a livello di specie con aumento dell'aggressività cospecifica nel cane (Kirchoff et al. 2019)
Insufficenza Pancreatica Esocrina (EPI): in cani affetti da EPI si è osservata riduzione significativa della presenza di Blautia ed altre Lachnospiracee, anche in soggetti in terapia con enzimi pancreatici (Isaiah et al., 2017)
Obesita'/Diabete Tipo 2: Nei ratti in cui era stato indotto uno stato di obesità con un dieta ad alto contenuto di grassi, il trattamento con metformina e berberina è stato dimostrato ridurre la diversità del microbiota, a favore di un maggiore sviluppo di Blautia, specialmente delle specie che producono SCFA. Diversi altri studi hanno quindi investigato la presenza di Blautia relativamente a patologie come l'obesità ed il diabete. In particolare negli umani Blautia si è rivelato l'unico genere negativamente correlato all'accumulo di grasso viscerale (Ozato et al., 2019). Altri studi hanno correlato la riduzione della presenza di Blautia in pazienti giovanili obesi (Zhu et al., 2013) e hanno correlato negativamente il diabete di tipo 2 con l'abbondanza di Blautia.(Inoue et al., 2017)
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